Lady
Hear me tonight
'Cause my feeling
Is just so right
As we dance
By the moonlight
Can't you see
You're my delight
Lady
I just feel like
I won't get you
Out of my mind
I feel loved
For the first time
And I know that it's true
I can tell by the look in your eyes
Lady
Hear me tonight
'Cause my feeling
Is just so right
As we dance
By the moonlight
Can't you see
You're my delight
Lady
I just feel like
I won't get you
Out of my mind
I feel loved
For the first time
And I know that it's true
I can tell by the look in your eyes
Lady
Hear me tonight
'Cause my feeling
Is just so right
As we dance
By the moonlight
Can't you see
You're my delight
Lady
I just feel like
I won't get you
Out of my mind
I feel loved
For the first time
And I know that it's true
I can tell by the look in your eyes
Lady
Hear me tonight
Can't you see
You're my delight
Lady
I just feel like
I feel loved
For the first time
Lady
Hear me tonight
Can't you see
You're my delight
Vivere è amare il mondo,cose create da Dio,sonno profondo sonnoudito il suono di ballate: Cinguettio degli uccelli,sentire l'odore dei fiori,percorrere la retta via,Guarda i colori della natura. Sentire il calore del suo amico ...E la sua sinceritàfidatevi di lui, senza paura,la nostra fragilità. La vita è infine previsto,vedere un bruciore cielo luminoso,il coraggio di combattere eandare avanti con la vita. Non importa la tua età;se avete la pace nel cuore,riconosce questo fattoe sente la voce della ragione.
"Scelgo i miei amiciNon con la pelle o altro archetipo,ma da parte dell'alunno.Deve avere brillare in discussione e il tono instabile.Io sono con che mi fanno impazzire e benedetto.La loro non vogliono risposteIo rivoglio indietro la mia.Scelgo i miei amici per l'anima lavata ela faccia esposta.Amico che non ride insieme, non piangere insieme.Non voglio amici adulti o noioso.Ho amici di sapere chi sono,vederli come pazzi e santi, sciocco e serio,bambini e saggio, non potrò mai dimenticare che"Normalità" è un imbecille illusione e sterile ". Oscar Wilde
Elvira (Cassandra Peterson) è quello di ospitare un programma su film horror a basso budget, ma tutto cambia quando eredita Morgana di sua zia (Cassandra Peterson) in un antico palazzo Fallwell, Massachusetts, una piccola città con soli 1.313 abitanti. Sogna di vendere la casa e andare a Las Vegas, ma deve affrontare due gravi problemi: in primo luogo sono gli adulti della città, che sono stupito di come si veste e si comporta. Guidati da Chastity Pariah (Edie McClurg), essi sono fortemente contrari alla presenza di Elvira nella località. Il secondo problema è Vincent Talbot (William Morgan Sheppard), zio di uno di Elvira non ha ereditato nulla, ma comunque vuole ottenere un "ricettario" che è stato anche ereditato da Elvira, che gli darà il potere immenso di realizzare diverse tipologie di stregoneria. Divertimento garantito.Per Elvira sembra che il tempo non è passato. Lei è una leggenda e un'icona globale.
Ei-lo que ao rio arroja-se.
As vagas bipartiram-se;
Mas rijas contraíram-se
Por sobre o nadador...
Depois s'entreabre lúgubre
Um círculo simbólico...
É o riso diabólico
Do pego zombador!
Mas não! Do abismo — indômito
Surge-me um rosto pálido,
Como o Netuno esquálido,
Que amaina a crina ao mar;
Fita o batel longínquo
Na sombra do crepúsculo...
Rasga com férreo músculo
O rio par a par.
Vagas! Dalilas pérfidas!
Moças, que abris um túmulo,
Quando do amor no cúmulo
Fingis nos abraçar!
O nadador intrépido
Vos toca as tetas cérulas...
E após — zombando — as pérolas
Vos quebra do colar.
Vagas! Curvai-vos tímidas!
Abri fileiras pávidas
Às mãos possantes, ávidas
Do nadador audaz!...
Belo, de força olímpica
— Soltos cabelos úmidos —
Braços hercúleos, túmidos...
É o rei dos vendavais!
Mas ai! Lá ruge próxima
A correnteza hórrida,
Como da zona tórrida
A boicininga a urrar...
É lá que o rio indômito,
Como o corcel da Ucrânia,
Rincha a saltar de insânia,
Freme e se atira ao mar.
Tremeste? Não! Qu'importa-te
Da correnteza o estrídulo?
Se ao longe vês teu ídolo,
Ao longe irás também...
Salta à garupa úmida
Deste corcel titânico...
— Novo Mazeppa oceânico —
Além! além! além!...
Non basta aprire la finestra Per vedere i campi e il fiume. Non abbastanza per non essere cieco Per vedere gli alberi ei fiori.È inoltre necessario che nessuna filosofia. In filosofia non ci sono alberi non ci sono solo idee. C'è solo ognuno di noi, come una grotta. C'è solo una finestra si chiude, e tutto il mondo là fuori; E un sogno di ciò che si potrebbe vedere se la finestra era aperta, Che non è mai ciò che si vede quando si apre la finestra.
Não basta abrir a janela
Para ver os campos e o rio.
Não é bastante não ser cego
Para ver as árvores e as flores.
É preciso também não ter filosofia nenhuma.
Com filosofia não há árvores: há idéias apenas.
Há só cada um de nós, como uma cave.
Há só uma janela fechada, e todo o mundo lá fora;
E um sonho do que se poderia ver se a janela se abrisse,
Que nunca é o que se vê quando se abre a janela.
Non si sa mai Non si sa mai come si fa a trovare un triste tramonto.Solo se non è un tramonto di una notte.Ma se è un tramonto, mentre stava per essere un mattino?
Num dia excessivamente nítido,
Dia em que dava a vontade de ter trabalhado muito
Para nele não trabalhar nada,
Entrevi, como uma estrada por entre as árvores,
O que talvez seja o Grande Segredo,
Aquele Grande Mistério de que os poetas falsos falam.
Vi que não há Natureza,
Que Natureza não existe,
Que há montes, vales, planícies,
Que há árvores, flores, ervas,
Que há rios e pedras,
Mas que não há um todo a que isso pertença,
Que um conjunto real e verdadeiro
É uma doença das nossas ideias.
A Natureza é partes sem um todo.
Isto é talvez o tal mistério de que falam.
Foi isto o que sem pensar nem parar,
Acertei que devia ser a verdade
Que todos andam a achar e que não acham,
E que só eu, porque a não fui achar, achei.
AD UNA IN PARADISO
Tu fosti per me tutto, tutto, amore,
onde l'anima mia sofferse tanto.
Un'isola d'incanto
o amore, tutta verde in mezzo al mare,
una pura sorgente ed un altare
inghirlandato d'ogni dolce frutto,
e d'ogni fiore:
e d'ogni fior, di tutto,
ero il Signore.
O sogno troppo bello e sorridente
per essere durevole! O Speranza
fulgida ch'apparisti dolcemente
per lasciarmi di te la rimembranza.
Un grido dal futuro grida: «Avanza,
avanza e sorgi!» Ma, sovra il passato,
(abisso desolato)
l'anima mia si giace,
ammutolita, vinta, senza pace.
Sparita! Ahimè, sparita
ora è per me la luce della vita.
«Mai più! Mai più» (così l'onda selvaggia
del mar dice alla sabbia della spiaggia)
«Mai più, mai più la rovere percossa
dal fulmine e stecchita,
darà virgulti, e l'aquila ferita
si librerà colla sua prima possa».
Un'ombra i giorni miei funebre inghiotte,
e tutti i sogni miei, tutti, ogni notte,
mi conducono là, dove scintilla
la bruna tua pupilla,
e dove i passi tuoi su eteree aiuole
e presso una divina acqua tranquilla
si lascian dietro a danza orme di sole.
(1834)
Fato, di rivivere al di sopra della Morte, contro la Morte, con l'anima dell'anima sua, gli parve tramutarsi in certezza vittoriosa mercè lo spiritismo.
E s'immerse in questa penombra marginale tra il sogno e la realtà con la fede del carbonaio,come lo attesta il suo libro Nel mondo degli invisibili: - L'anima mia, scrivendo, è sgombra d'ogni dubbiezza; la mente è tutta vibrante d'energia e di sincerità. - Gli studi medianici parvero diventare per lui scopo unico della vita, confidando che dovessero, nientemeno «costringere gli scienziati a sviscerare compiutamente il grande problema che ogni altro supera, con la certezza incrollabile di
giungere alla scoperta assoluta della verità».
Si vedano le pagine tutte humour sui contradditori superficiali e digiunidi studi, personificati in tacchetti.
E lo vinse l'affannoso, intenso desiderio - il quale quasi ricrea - che nulla finisca nel tempo e nello spazio, e i cari fantasmi compiano ancora, almeno sognino di compiere, le azioni illuminate,
un giorno, dal sole della vita. Sogno di sogno!... ma sconfinato di conforto, come tutte le religioni.
Voi che non credete al nuovo verbo dello spirito - aveva scritto nel suo libro di fede - interrogatemi appena io sia approdato all'altra riva. Vedrete se saprò rispondere. Ero là: un velo nero si stendeva sul suo volto, trasparente così che pur nella penombra della stanza, non riusciva ad occultarne le fattezze: un tenue diaframma separava, celandolo, il mistero dell'oltretomba dall'enigma della vita. Interrogavo?... Quale messe di sogni falcia la Morte!